mercoledì 5 agosto 2015

Fonti

"Certo che ne sono sicuro!Quante volte devo ripeterlo?Io, io vi ho chiamati, ieri mattina!"

"Non alzi la voce, noi ci sentiamo benissimo. Le ho già detto che noi non abbiamo ricevuto nessuna chiamata a riguardo non insista!"

"Ma io le ho viste, con i miei occhi!"

"Signor Borri, il nostro collega si è appena recato sul posto e non ha trovato nulla di strano. Dovrebbe piuttosto dirci lei cosa ci faceva all'interno di una proprietà privata."
"Io stavo..."

"Eccolo!Giò, ti abbiamo cercato ovunque!"

"Ma che dite anche voi!Lo sapevate che..."

"Certo, sei entrato a Villa Carbyne e ti abbiamo cercato appunto per dirti che era una notizia falsa, insomma: ci hanno presi per il culo"

"Ma che cavolo..."

"Buongiorno commissario, sono Sergio Nobili, capo redattore di Como Nascosta."

"Ah quel giornale che racconta un sacco di stupidaggini!"

"Si sbaglia, le nostre notizie sono tutte verificate e verificabili, non come fanno molti giornali oggi!"

"Bè non mi importa quello che fate, che volete?"

"Siamo venuti  recuperare il nostro collaboratore, Govanni, vede: c'è stato un malinteso. Un nostro informatore ci ha dato una dritta che si è rivelata sbagliata e così abbiamo mandato il nostro Giò alla ricerca di qualcosa che non c'è."

"Bè, dovreste controllare meglio le vostre fonti e anche i vostri collaboratori."

"Certo, ha certamente ragione ma difficilmente facciamo certi errori. Possiamo andare?"

"Andate...ma portate il vostro amico da un buon medico...di certo qualche problema glielo trova!"

"Certamente. Buona giornata!"


"Pronto?Serena?E' passata la febbre?Bene, ora chiudo e torno a casa. Grazie davvero per l'aiuto!A dopo"

"Buonasera. Cercavo Giovanni Borri."

"Mi spiace ma stiamo chiudendo, può ripassare domani mattina e..."

"Non importa, credo che lei abbia qualcosa che mi appartiene..."



lunedì 22 giugno 2015

Occhi di menta, contatto!

"Contatto nel vero senso della parola.
Dopo pranzo sono salita al piano di sopra e ho camminato fino in fondo al corridoio,  volevo provare a prendere un pacchetto di quelle cicche per eliminare il senso di nausea che negli ultimi giorni si fa sentire ogni volta che mangio qualcosa.
Davanti alla macchinetta c'era una ragazza voltata di spalle: alta circa quanto me, capelli lunghi, lisci, di un castano scuro con dei riflessi violacei che si notavano più mi avvicinavo a lei.
Mi sono messa in coda dietro di lei ma credo che inizialmente non abbia percepito la mia presenza, ho cominciato ad estrarre una moneta dal portafoglio quando qualcosa mi ha colpito, forte, al petto.
Ho respirato, piano, lasciando cadere a terra il portafoglio e portandomi entrambe le mani sul punto dolente. Più cercavo di respirare, più il dolore bloccava a metà i miei respiri. Ho cominciato a sbiancare e a vedere le cose in modo poco nitido, a quel punto la ragazza si è girata e ha allungato le braccia su di me per sorreggermi. Mi ha portata da sola dalla parte opposta del corridoio dove c'era una sedia sulla quale mi ha fatta sedere, poi ha allungato le mani sul punto in cui mi aveva colpito inserendo le dita prima a destra e poi a sinistra dello sterno.
Qualche minuto più tardi il dolore era sparito e la mia vista cominciava a rimettere a fuoco le cose e le persone. <Tutto ok?> mi ha chiesto la ragazza porgendomi una cicca con molta tranquillità, quasi come se fossi solo inciampata.
Le ho risposto con un cenno del capo, rifiutando l'offerta, e mentre la mia vista recuperava intensità li ho notati:due grandi occhi verdi, di un verde raro, il colore intenso della menta.
Probabilmente è lei, la figlia di Rivels, a volte l'eredità genetica rivela al primo sguardo le nostre origini e difficilmente si presta a coincidenze. Ma c'è qualcos'altro. Il colore degli occhi è quello del dottore ma quello sguardo, quel modo di guardare, non appartengono al dottore.
Ha un qualcosa di famigliare....somiglia a qualcuno ma non riesco ad individuare la persona..."

lunedì 11 maggio 2015

Occhi di menta

"Lo Stato del Sole"? Ma di che cazzo stai parlando? Tu e Giovanni vi state calando un po' troppo nella parte di Indiana Jones, piantatela di fare gli idioti e spiegate le cose in modo chiaro!

"Ah cazzo Giò..."

"E adesso dove stai andando?"

"Dobbiamo fermarlo prima che racconti cose pericolose. Sergio, prendi le chiavi!"

"Io non muovo il culo da questa sedia fino a quando non mi spieghi cosa c'entra questo Rivels con le sette tipe morte!E poi che cazzo è questo Stato del Sole?"

"Per l'amor del cielo Sergio!Prendi quelle cazzo di chiavi!Ti spiego tutto in macchina."

"Ehi Boss, oggi devo uscire prima, ho il bimbo malato, hai qualcos'altro da fare?"

"No Ele, puoi andare...anzi sì, prendi qua!"

"Mmh, Gesù Sergio, poteva finirmi in testa!"

"No tesoro, lo so che hai dei riflessi da gatta!Conservalo fino al mio arrivo, e, mi raccomando, non farlo vedere a nessuno. A domani bella!"

"Si, a domani..."

"Ma che roba è?..."

"Diario,

Ha smesso di piovere, questa mattina mi sono svegliata in compagnia di un tiepido raggio di sole che filtrava dalla finestra. Mi sento molto meglio e finalmente ho ripreso a seguire le lezioni, stavo cominciando a stancarmi di stare in quella stanza! La mattina è passata come al solito:storia, filosofia, matematica. Non sono ancora riuscita ad ambientarmi qui dentro, non ho amiche, non parlo con nessuno, non riesco a stabilire un contatto! Anche se forse oggi, un contatto l'ho stabilito...
L'ipersalutismo di questa scuola mi da sui nervi: la mensa serve solo cose sane, poco condite e molto energetiche. Ho notato anche un'eccessiva e strana fissa per i frutti rossi: lamponi, more, fragole e mirtilli vengono serviti ad ogni pasto e, ora che ci penso, è l'unico tipo di frutta che ci servono. Parecchio strano, dovrebbe esserci più varietà per avere una dieta equilibrata. Ora che ci penso perfino l'unica torta delle colazione è a base di lamponi e mirtilli e anche le macchinette nel fondo del corridoio propongono solo merende a base di frutti di bosco, chewing-gum alla fragola e succhi di mirtillo. Solo una possiede un'unica fila di chewing-gum alla menta che però spesso non funziona...è qui che oggi ho avuto il mio "contatto"..."

giovedì 26 marzo 2015

Pioggia d'argento (AG, 47)

"Andiamo con ordine: il suo nome è Elliott Rivels. La sua famiglia è australiana ma ha studiato e si è laureato in Italia, più precisamente al San Raffaele di Milano. E' sposato con una chimica, non sono riuscita a saperne il nome ma a quanto pare la moglie è inglese da parte di padre ma messicana dalla parte della madre. Insomma un bel miscuglio genetico! La cosa che non sospettavo invece è che il dottor Rivels ha già una figlia:una ragazza della mia età che frequenta proprio questa scuola...chi potrebbe essere?"



"Carlo?!"
"Eh?!"
"Sei in fissa sulle mie scarpe da circa 5 minuti: che ti prende?"
"No è che, Rivels, l'ho già sentito..."
"Ah e chi è questo tipo?"
"Non ricordo con precisione dove ma sono certo di aver già sentito questo nome prima d'ora" "Aspetta, ora prendo il computer e vediamo un po' di capire chi è questo Dottor Meraviglia!"
"R-i-v-e-l-s...ah eccolo qua!"
"Medico e chimico specializzato nella ricerca per la cura delle malattie infettive. In fase di sperimentazione la cura Silver-Rivels, un potente antibiotico che potrebbe rivelarsi utile nella lotta contro il cancro e altre malattie particolari."
"Ecco dove l'avevo già sentito, è lo scienziato che ha inventato quel potente antibiotico e...aspetta..." "Cosa?C'è dell'altro?"
"Sergio:sei mai stato nello "Stato del Sole"?".....

Pioggia d'argento (AG)

"Giò, ho le informazioni sulla prof...Ma dov'è andato?"
"Commissariato."
"Ma come al commissariato?Che vuole fare?"
"Ah non lo so. Vedi Carlo, in questo momento ho deciso di applicare quella che gli orientali chiamano: filosofia Zen. Me ne sto tranquillo sulla mia bella poltrona aspettando che qualche buona notizia mi piova proprio qui, sulla poltrona, dove le mie chiappe sono comodamente sprofondate e magari mi fumo una bella Chesterfield. Che ne dici Charlie, mi fai compagnia?"
"Dico che l'ultima te la sei fumata questa mattina e che io le ho finite. Ma che succede oggi?"
"Giusta osservazione. Bè pazienza! Perché allora non andiamo un po' avanti con questo coso, questo Twilight, il nostro Giò l'ha mollato sulla scrivania...dunque vediamo..."

"Fine della visita con il dottore. Come volevasi dimostrare: solo una leggera influenza, altri due giorni a letto e sarò come nuova. Niente antibiotico per la sottoscritta! Il dottor Rivels è molto gentile, ora che ci penso è piuttosto giovane, avrà all'incirca 38 anni ed effettivamente è un uomo molto attraente: alto, occhi verde menta, carnagione dorata e capelli castano chiaro. Sarà il fascino del camice, o più probabilmente il fatto che mi trovo in una scuola femminile, ma questa persona ha acceso il mio interesse, così ho cominciato a fare quello che tutte le ragazze fanno: fare domande "velate" all'infermiera, cercando di arrivare a poco a poco al soggetto interessante. Devo dire che in questo sono piuttosto brava, ho scoperto un po' di cose sulla vita del dottore, una di queste proprio non l'avrei mai immaginata...

giovedì 19 marzo 2015

Pioggia d'argento

"26 settembre 1991

Diario,

Fuori sta piovendo a dirotto, conto le gocce dalla finestra, da questa mattina è diventato il mio passatempo preferito. Hanno un colore particolare, non me ne ero mai accorta prima: sono sottili fili d'argento tesi dal cielo, sono belli lo so, ma allungando la mano fuori dalla finestra i polpastrelli delle dita potrebbero raggelarsi, è una giornata troppo fredda e la mia febbre si è da poco abbassata per compiere l'esperimento. Chissà per quale motivo siamo spinti a provare anche le cose che sappiamo potrebbero farci del male, è uno strano spirito autolesionista: non possiamo accettare le barriere, le distanze di sicurezza, che certe cose richiedono per poter convivere con noi. Continuiamo ad avvicinarci, un passo alla volta, come un bambino che vuole toccare il fuoco e, inevitabilmente, si brucia.
Ora chiudo la finestra...si era aperta...è arrivato il dottore."

"Non è possibile, quelli mi prendono in giro!Vogliono farmi fesso!Ah ma non finirà qui!Eh no!"

"Cosa succede ora?Non ti hanno fatto fare le foto?"

"Peggio mio caro, molto peggio!"

"E quindi cosa?Sergio, piantala di lamentarti e dimmi cos'è successo!"

"Non c'è più nulla Giò!Niente, i 7 cadaveri?Boom spariti nel nulla! La villa è esattamente come è sempre stata: vuota. Non c'è più nessuno!Niente Capisci?!!"

"Non è possibile!Le ho viste con i miei occhi!"

" E ora non ci sono più! Svanite, evaporate come acqua sul fuoco!"

"Non ci posso credere!"

"Giò?!!Dove vai?"

"Al commissariato..."

giovedì 12 marzo 2015

Germi

"25 settembre 1991

Diario

L'autunno inizia a farsi sentire e, puntuale come sempre, è arrivata anche l'influenza. Questa mattina mi sono svegliata senza forze, mi sono trascinata a lezione starnutendo come una pazza, ho resistito per ben tre ore ma alla lezione di educazione fisica sono crollata: caduta a terra, stesa sul pavimento della palestra mentre la professoressa mostrava la tecnica del salto in lungo.
Quando ho riaperto gli occhi ero in infermeria, ancora stordita, sdraiata su un letto e accanto a me c'era un bicchiere pieno d'acqua. A questo punto non ricordo bene quello che ho visto e sentito, riporto solo quello che mi è parso di vedere e sentire ma non ne sono sicura.
C'erano due figure sfocate, una completamente in bianco, forse l'infermiera, e una vestita di blu, non saprei dire chi fosse ma di certo non si trattava della prof. di ginnastica che oggi portava la solita tuta nera dell'Adidas.
Le due donne stavano parlando di me e ricordo piuttosto bene di aver sentito che quella vestita di bianco ha chiesto all'altra: "Devo procedere con la cura?", l'altra ha risposto molto seccata: "Vi ho già detto che non è ancora il momento!" "Ma è piuttosto debole, non so se resisterà a..." "Fa come ti ho detto!".
Poi tutto si è fatto più offuscato, la donna in blu è scomparsa e i miei occhi si sono richiusi per la stanchezza o, più probabilmente, per la febbre.
Credo di essermi risvegliata molte ore dopo, accanto a me c'erano l'infermiera e l'insegnante di ginnastica, la prof. Noseda, che, cortese e gentile come al solito, chiedeva informazioni sul mio stato di salute.
La febbre non è ancora passata, l'infermiera mi ha dato una scatola di Tachipirina da prendere dopo pranzo e dopo cena, dispensandomi dalla frequenza delle lezioni per i prossimi due giorni. Domani il dottore passerà a visitarmi. Spero che passi presto ma ancora penso alla strana conversazione: quale cura dovrei seguire?Per un'influenza? Forse nel delirio della febbre ho capito male, forse intendevano già darmi un antibiotico, questa gente salutista si spaventa molto appena sente puzza di germi. Certo, sarà sicuramente così!
Meglio riposare e mostrare loro che non si muore per così poco!

                                                                                           Eva"

"Ehi Giò, hai qualcosa di nuovo?"
"Non ancora Carlo. Senti, potresti farmi un favore?"
"Non ho neanche un euro questa volta Giò!"
"Niente soldi, potresti cercarmi qualcosa su una professoressa di ginnastica delle zone di Como, una certa professoressa Noseda?"
"Posso provarci, la vuoi invitare a cena?"
"No, Carlo. Se i conti tornano oggi potrebbe avere quasi l'età di tua madre..."



giovedì 5 marzo 2015

15 settembre 1991

15 settembre 1991,
Diaro


"Esame di ammissione: dato! C'erano un paio di prove "pratiche" che non mi sarei aspettata, probabilmente è una di quelle nuove scuole in cui la disciplina viene dispensata sotto forma di sport. Strano anche il fatto che tra i "piccoli lavoretti" commissionati dalla zia e lo zio ci fosse anche un training fisico che mi ha aiutato a svolgere le prove pratiche. Durante tutta l'estate mi sono chiesta quale fosse l'utilità dell'ora di "lancio delle patate nel secchio d'acqua" poi ieri, quando mi hanno sottoposto alla prova di mira, ho iniziato a capirne i motivi. Non sapevo che gli zii conoscessero la scuola a cui i miei genitori mi avevano iscritta, non me ne avevano mai parlato, probabilmente avevano cercato di darmi una mano con il test.
Ad ogni modo le vacanze sono passate in un baleno, splendidi giorni che ora si sono trasformati in piacevoli ricordi.
Malgrado gli strani test attitudinali, la nuova scuola non è meno scialba e gelida delle precedenti. E' frequentata dalle solite ricche ragazze della "Como bene", dovrei essere abituata a questo genere di ambienti ma devo ammettere che mi sento ancora una volta come un pesce fuor d'acqua. Ogni giorno guardo dalla finestra della mia aula le foglie verdi delle querce che si immergono in un cielo quasi sbiadito di metà settembre e inizio a pensare: penso di non far parte di questo mondo, sono una mosca bianca in mezzo a uno sciame di api regine, altezzose e sicure del loro potere, vedo sui loro volti la mia diversità e davanti a loro le mie insicurezze si fanno più grandi.
A volte penso che non esista nessuno in grado di capire chi sono, questo non mi piace: sono destinata a rimanere sola per sempre? Non è nemmeno la solitudine a spaventarmi, mi spaventa la freddezza, il gelo che i miei simili mostrano nei miei confronti, quegli occhi gelidi che puntano su di me ogni giorno,  attraverso quegli occhi non passa nulla, sono più duri e più glaciali del diamante. Ogni giorno li guardo e ogni volta il mio spirito si blocca, non riesco più a esprimere la mia vera e piena essenza, sono su un piano orizzontale, schiacciata dalla gravità.
Gli unici momenti di pace li ho nelle ore passate nel giardino del collegio, un posto tranquillo, qui posso lasciar libero lo spirito, non ho blocchi né limitazioni, non ci sono sguardi inopportuni. E' qui che la mia anima esplode, si lega agli elementi del creato, ciò che si nasconde dentro è talmente grande che il mio corpo fa quasi fatica a contenerlo. E' in questi momenti che sento che niente e nessuno è più grande di me, ogni giorno sono un nuovo essere, posso raggiungere qualsiasi cosa anche Dio...sempre che esista un Dio...

Eva"

"Certo, tra poco scriverà che è una strega e poi salteranno fuori i vampiri. E' il diario di una bambina Giò, noi scriviamo di cronaca, parliamo di fatti!Rimandalo indietro, ti sta prendendo in giro!"

"Forse hai ragione ma è l'unica fonte che abbiamo per adesso, non sappiamo altro su questo gruppo. Vuoi vedere i fatti Sergio?Vai a dare un'occhiata ai 7 cadaveri in quella sala! Nemmeno la scientifica sa come sono state ammazzate, Gesù non sembrano neanche morte!"

"Certo che vado a vedere i cadaveri! E mi porto pure la macchina fotografica così ci facciamo un articolo coi fiocchi!Tu continua pure a leggere Twilight!"

"Sergio!"

"Che c'è?"

"Non devi dire a nessuno che questo ce l'ho io, hai capito?"

"Che?L'hai rubato?Sei pazzo è occultamento di prove!Qui finisce che ci fanno chiudere!!"

"No, stai tranquillo, nessuno sa dell'esistenza di questo diario e, se tieni la bocca chiusa, nessuno lo saprà, almeno finché non ne tireremo fuori una storia coi controcazzi!"

"Non dirò nulla ma se questa cosa viene fuori te ne assumerai la completa responsabilità. Io non so niente, hai capito?Non so niente!"

"Ricevuto"

mercoledì 4 marzo 2015

Ho scoperto qualcosa, o  meglio, ho trovato qualcosa ma non so ancora dire con certezza di che si tratta...

Date un'occhiata a questo:


"...

Appena entrata quella lunga successione d'immagini ha attirato subito la mia attenzione: lo sguardo del ragazzo era acuto e penetrante, quasi famigliare. Dopo pochi passi mi sono fermata, volevo ammirare da vicino quelle magnifiche opere che sembravano vive, come se la scena si svolgesse lì, in quel preciso istante, davanti a me, rendendomi partecipe di tutta la vicenda come una spettatrice ad uno spettacolo teatrale.
Mentre osservavo paralizzata l'immagine vivente,  un pesante rumore mi ha riportato alla realtà: la zia aveva lasciato cadere la valigia e ora stava ritta dietro di me guardandomi con uno sguardo quasi terrorizzato. Mi sono voltata, l'ho guardata e lei ha accennato un sorriso in risposta e, con il suo classico tono pacato e controllato, ha detto: "Non devi mai guardare troppo da vicino le opere d'arte, potrebbero stregarti per sempre!", poi ha sorriso ancora, ha raccolto di nuovo la valigia e mi ha fatto cenno di seguirla nella stanza accanto.
Continuo a pensare a questa sua frase, mi ha lasciato molto perplessa e non capisco: cosa voleva dire?
Ad ogni modo durante queste vacanze avrò molto altro a cui pensare e ancora molto più da fare: gli zii hanno già preparato una serie di lavoretti che dovrò alternare agli studi per l'esame d'ammissione nella nuova scuola. La nuova scuola...di nuovo!

                                                                                Eva "