giovedì 19 marzo 2015

Pioggia d'argento

"26 settembre 1991

Diario,

Fuori sta piovendo a dirotto, conto le gocce dalla finestra, da questa mattina è diventato il mio passatempo preferito. Hanno un colore particolare, non me ne ero mai accorta prima: sono sottili fili d'argento tesi dal cielo, sono belli lo so, ma allungando la mano fuori dalla finestra i polpastrelli delle dita potrebbero raggelarsi, è una giornata troppo fredda e la mia febbre si è da poco abbassata per compiere l'esperimento. Chissà per quale motivo siamo spinti a provare anche le cose che sappiamo potrebbero farci del male, è uno strano spirito autolesionista: non possiamo accettare le barriere, le distanze di sicurezza, che certe cose richiedono per poter convivere con noi. Continuiamo ad avvicinarci, un passo alla volta, come un bambino che vuole toccare il fuoco e, inevitabilmente, si brucia.
Ora chiudo la finestra...si era aperta...è arrivato il dottore."

"Non è possibile, quelli mi prendono in giro!Vogliono farmi fesso!Ah ma non finirà qui!Eh no!"

"Cosa succede ora?Non ti hanno fatto fare le foto?"

"Peggio mio caro, molto peggio!"

"E quindi cosa?Sergio, piantala di lamentarti e dimmi cos'è successo!"

"Non c'è più nulla Giò!Niente, i 7 cadaveri?Boom spariti nel nulla! La villa è esattamente come è sempre stata: vuota. Non c'è più nessuno!Niente Capisci?!!"

"Non è possibile!Le ho viste con i miei occhi!"

" E ora non ci sono più! Svanite, evaporate come acqua sul fuoco!"

"Non ci posso credere!"

"Giò?!!Dove vai?"

"Al commissariato..."

Nessun commento:

Posta un commento