giovedì 5 marzo 2015

15 settembre 1991

15 settembre 1991,
Diaro


"Esame di ammissione: dato! C'erano un paio di prove "pratiche" che non mi sarei aspettata, probabilmente è una di quelle nuove scuole in cui la disciplina viene dispensata sotto forma di sport. Strano anche il fatto che tra i "piccoli lavoretti" commissionati dalla zia e lo zio ci fosse anche un training fisico che mi ha aiutato a svolgere le prove pratiche. Durante tutta l'estate mi sono chiesta quale fosse l'utilità dell'ora di "lancio delle patate nel secchio d'acqua" poi ieri, quando mi hanno sottoposto alla prova di mira, ho iniziato a capirne i motivi. Non sapevo che gli zii conoscessero la scuola a cui i miei genitori mi avevano iscritta, non me ne avevano mai parlato, probabilmente avevano cercato di darmi una mano con il test.
Ad ogni modo le vacanze sono passate in un baleno, splendidi giorni che ora si sono trasformati in piacevoli ricordi.
Malgrado gli strani test attitudinali, la nuova scuola non è meno scialba e gelida delle precedenti. E' frequentata dalle solite ricche ragazze della "Como bene", dovrei essere abituata a questo genere di ambienti ma devo ammettere che mi sento ancora una volta come un pesce fuor d'acqua. Ogni giorno guardo dalla finestra della mia aula le foglie verdi delle querce che si immergono in un cielo quasi sbiadito di metà settembre e inizio a pensare: penso di non far parte di questo mondo, sono una mosca bianca in mezzo a uno sciame di api regine, altezzose e sicure del loro potere, vedo sui loro volti la mia diversità e davanti a loro le mie insicurezze si fanno più grandi.
A volte penso che non esista nessuno in grado di capire chi sono, questo non mi piace: sono destinata a rimanere sola per sempre? Non è nemmeno la solitudine a spaventarmi, mi spaventa la freddezza, il gelo che i miei simili mostrano nei miei confronti, quegli occhi gelidi che puntano su di me ogni giorno,  attraverso quegli occhi non passa nulla, sono più duri e più glaciali del diamante. Ogni giorno li guardo e ogni volta il mio spirito si blocca, non riesco più a esprimere la mia vera e piena essenza, sono su un piano orizzontale, schiacciata dalla gravità.
Gli unici momenti di pace li ho nelle ore passate nel giardino del collegio, un posto tranquillo, qui posso lasciar libero lo spirito, non ho blocchi né limitazioni, non ci sono sguardi inopportuni. E' qui che la mia anima esplode, si lega agli elementi del creato, ciò che si nasconde dentro è talmente grande che il mio corpo fa quasi fatica a contenerlo. E' in questi momenti che sento che niente e nessuno è più grande di me, ogni giorno sono un nuovo essere, posso raggiungere qualsiasi cosa anche Dio...sempre che esista un Dio...

Eva"

"Certo, tra poco scriverà che è una strega e poi salteranno fuori i vampiri. E' il diario di una bambina Giò, noi scriviamo di cronaca, parliamo di fatti!Rimandalo indietro, ti sta prendendo in giro!"

"Forse hai ragione ma è l'unica fonte che abbiamo per adesso, non sappiamo altro su questo gruppo. Vuoi vedere i fatti Sergio?Vai a dare un'occhiata ai 7 cadaveri in quella sala! Nemmeno la scientifica sa come sono state ammazzate, Gesù non sembrano neanche morte!"

"Certo che vado a vedere i cadaveri! E mi porto pure la macchina fotografica così ci facciamo un articolo coi fiocchi!Tu continua pure a leggere Twilight!"

"Sergio!"

"Che c'è?"

"Non devi dire a nessuno che questo ce l'ho io, hai capito?"

"Che?L'hai rubato?Sei pazzo è occultamento di prove!Qui finisce che ci fanno chiudere!!"

"No, stai tranquillo, nessuno sa dell'esistenza di questo diario e, se tieni la bocca chiusa, nessuno lo saprà, almeno finché non ne tireremo fuori una storia coi controcazzi!"

"Non dirò nulla ma se questa cosa viene fuori te ne assumerai la completa responsabilità. Io non so niente, hai capito?Non so niente!"

"Ricevuto"

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